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Metalli pesanti: un rischio invisibile per la salute

Metalli pesanti: un rischio invisibile per la salute

Come riconoscere i sintomi dell’ intossicazione da metalli pesanti e perché fare il test

Inquinamento, alimentazione, contesto lavorativo, prodotti di uso quotidiano: possiamo entrare in contatto con i metalli pesanti in molteplici contesti e specialmente spesso in modo inconsapevole.

Si tratta di una forma di intossicazione subdola, cronica e difficile da individuare, ma che può compromettere il benessere generale.

Negli ultimi anni, l’interesse medico e scientifico nei confronti dei metalli pesanti è cresciuto in modo significativo. Le ricerche mostrano un legame sempre più stretto tra l’esposizione a sostanze tossiche come piombo, mercurio, cadmio, arsenico e alluminio e disturbi di natura neurologica, metabolica e immunitaria.

Il Laboratorio Val Sambro ha recentemente introdotto il test per i metalli pesanti, pensato per aiutare le persone a individuare tempestivamente eventuali accumuli e intervenire con scelte mirate. Ma prima di comprendere l’importanza di questo esame, è fondamentale fare chiarezza su cosa sono i metalli pesanti, dove si trovano e quali segnali possono indicare un’intossicazione.

Che cosa sono i metalli pesanti

Con il termine “metalli pesanti” si indicano elementi chimici ad alta densità atomica. Alcuni di essi sono oligoelementi fondamentali per la salute (come ferro, rame e zinco), ma se presenti in eccesso o se appartenenti a categorie tossiche, possono generare effetti dannosi sull’organismo.

I metalli pesanti più frequentemente associati a effetti tossici sono:

  • Piombo
  • Mercurio
  • Cadmio
  • Arsenico
  • Alluminio
  • Nichel (in alcune forme)

Questi metalli non vengono facilmente eliminati dal corpo, a differenza di altre sostanze: bensì si accumulano gradualmente in organi bersaglio come fegato, reni, cervello, tessuto adiposo o ossa, dove possono interferire con processi neurologici, metabolici e ormonali.

Metalli pesanti, dove si trovano: fonti comuni di esposizione

Spesso si pensa che l’esposizione ai metalli pesanti riguardi solo chi lavora in ambienti industriali. In realtà, le fonti di contaminazione non sono solo molteplici ma spesso insospettabili.

Ecco alcune delle più comuni:

Alimenti contaminati: alcuni pesci di grossa taglia come tonno e pesce spada possono contenere elevate quantità di mercurio. Il riso può accumulare arsenico, soprattutto se coltivato in zone con acque contaminate. Anche frutta e verdura cresciute in terreni inquinati possono contenere piombo o cadmio.

Acqua potabile: in molte abitazioni, soprattutto più datate, le tubature in piombo possono contaminare l’acqua potabile, rendendola una fonte di rischio.

Contesto lavorativo: operai, saldatori, verniciatori, agricoltori e parrucchieri possono entrare in contatto con sostanze contenenti metalli tossici, attraverso l’inalazione o il contatto cutaneo.

Inquinamento atmosferico: vivere in prossimità di inceneritori, zone industriali o strade ad alto traffico aumenta l’esposizione quotidiana a metalli pesanti presenti nel particolato fine.

Sintomi e segnali da non sottovalutare

Uno degli aspetti più complessi dell’intossicazione da metalli pesanti è la difficoltà nel riconoscerne i sintomi. Questi possono manifestarsi in modo graduale, mimando condizioni comuni come stress, ansia o affaticamento cronico.

I sintomi più frequenti includono:

  • Stanchezza persistente
  • Mal di testa ricorrenti
  • Irritabilità e sbalzi d’umore
  • Difficoltà di concentrazione e memoria
  • “Nebbia mentale”
  • Dolori muscolari e articolari
  • Disturbi del sonno
  • Problemi digestivi
  • Alterazioni cutanee (rash, dermatiti)

Si tratta di disturbi spesso sfumati, che non trovano una spiegazione immediata nelle comuni analisi di routine. Tuttavia, in presenza di esposizione nota o sospetta, il sospetto di una contaminazione da metalli pesanti dovrebbe essere preso in seria considerazione.

Un fenomeno globale, con numeri preoccupanti

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’esposizione al piombo è responsabile di oltre 900.000 morti premature ogni anno nel mondo, in particolare tra bambini e donne in gravidanza. L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha rilevato che i livelli di assunzione alimentare di arsenico e mercurio superano spesso le soglie di sicurezza, soprattutto nei bambini e nei soggetti vulnerabili.

I metalli pesanti sono considerati neurotossine e interferenti endocrini: possono compromettere la funzionalità del sistema nervoso, interferire con la regolazione ormonale e provocare danni a fegato, reni e sistema immunitario.

Il test dei metalli pesanti: cos’è, a cosa serve

Il test dei metalli pesanti  disponibile presso il Laboratorio Val Sambro è un esame semplice e non invasivo che permette di misurare la presenza di metalli tossici nell’organismo. Può essere indicato in caso di sintomi persistenti e non spiegabili, in situazioni di esposizione nota o per chi desidera monitorare il proprio stato di salute in ottica preventiva.

Il test rileva la presenza di:

  • Piombo
  • Mercurio
  • Cadmio
  • Arsenico
  • Alluminio
  • Altri metalli potenzialmente nocivi

È adatto sia per adulti sia per bambini, e rappresenta uno strumento utile per orientare eventuali interventi terapeutici o correttivi.

Per saperne di più consulta la sezione dedicata: Scopri il test dei metalli pesanti – Laboratorio Val Sambro

 

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