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Il microbiota intestinale nel dimagrimento: nemico o alleato?

Il microbiota intestinale nel dimagrimento: nemico o alleato?

Conoscere il proprio microbiota per trasformare l’intestino in complice attivo del benessere e della forma fisica

Quando si affronta un percorso di dimagrimento, l’attenzione si concentra spesso su calorie, attività fisica e motivazione. Tuttavia, c’è un elemento meno visibile ma fondamentale che può condizionare il successo di una dieta: il microbiota intestinale. Scopriamo perché può diventare un potente alleato… oppure un ostacolo nascosto.

Cos’è il microbiota intestinale e perché è così importante

Il microbiota intestinale è l’insieme dei microrganismi – principalmente batteri, ma anche virus, lieviti e altri – che vivono stabilmente nel nostro intestino. Si tratta di un ecosistema complesso che svolge numerose funzioni: contribuisce alla digestione, sintetizza vitamine, protegge la barriera intestinale, modula il sistema immunitario e influenza persino il sistema nervoso.

Oggi sappiamo che il microbiota è anche coinvolto nella regolazione del metabolismo e nella gestione del peso corporeo. Un equilibrio corretto tra i vari ceppi batterici può aiutare l’organismo a funzionare in modo più efficiente, mentre uno squilibrio – chiamato disbiosi – può ostacolare il dimagrimento.

Microbiota e dieta: come può ostacolare la perdita di peso

Non tutti i microbi “collaborano” allo stesso modo con il nostro organismo. Alcune famiglie batteriche sono capaci di estrarre più calorie dagli alimenti rispetto ad altre. È stato osservato, ad esempio, che un’elevata presenza di batteri appartenenti al phylum Firmicutes, a scapito dei Bacteroidetes, è associata a un maggiore rischio di sovrappeso e obesità.

Inoltre, un microbiota alterato può stimolare la produzione di sostanze pro-infiammatorie, interferire con la regolazione dell’insulina e aumentare la sensazione di fame. In pratica, può spingere il corpo a immagazzinare più grasso, ridurre la capacità di bruciare energia e favorire il desiderio di zuccheri semplici, rendendo molto più difficile seguire un regime ipocalorico.

Quando il microbiota diventa un alleato del dimagrimento

Fortunatamente, il microbiota può anche giocare un ruolo positivo. Quando è equilibrato e ricco in biodiversità, contribuisce alla regolazione dell’appetito, stimola la produzione di ormoni della sazietà (come leptina e GLP-1), e promuove un metabolismo più attivo.

Alcuni batteri benefici, come Faecalibacterium prausnitzii, producono acidi grassi a catena corta con azione antinfiammatoria, che migliorano la sensibilità insulinica e riducono lo stato infiammatorio cronico. Questo favorisce un ambiente interno più favorevole al dimagrimento e al benessere generale.

Cosa può alterare il microbiota intestinale?

La composizione del microbiota è molto sensibile e può essere compromessa da numerosi fattori. Vediamoli insieme:

  • Una dieta ricca di zuccheri e povera di fibre vegetali è tra le principali cause di disbiosi, così come il consumo frequente di alimenti ultra-processati, grassi insaturi e alcol.
  • L’uso prolungato di antibiotici, antinfiammatori, inibitori di pompa protonica
  • La carenza di sonno, lo stress cronico e la sedentarietà contribuiscono a impoverire la flora intestinale, rendendola meno diversificata e meno funzionale.
  • I cambiamenti improvvisi nell’alimentazione – come l’inizio di una dieta drastica o monotona – possono alterare l’equilibrio batterico. Il microbiota ha bisogno di tempo per adattarsi: se viene privato improvvisamente dei suoi nutrienti preferiti, come le fibre prebiotiche, può perdere alcune delle sue specie più utili.

Microbiota e dimagrimento: a cosa prestare attenzione

Quando si avvia un percorso alimentare per perdere peso, è importante considerare l’impatto della dieta anche sulla flora intestinale. Un’alimentazione troppo restrittiva o poco variata può compromettere il microbiota, vanificando parte degli sforzi.

È consigliabile seguire un regime ricco di vegetali, cereali integrali, legumi e cibi fermentati, che nutrono i batteri buoni e favoriscono una composizione microbica favorevole al metabolismo. Anche l’utilizzo di probiotici specifici o integratori simbiotici può essere utile, ma solo se guidato da una valutazione precisa dello stato intestinale.

Il Gut Screening: uno strumento utile per personalizzare la dieta

Per sapere se il tuo microbiota sta aiutando o ostacolando il dimagrimento, può essere molto utile eseguire un Gut Screening. Questo esame analizza la composizione della flora intestinale, valutando la presenza e l’equilibrio tra le varie specie batteriche, eventuali agenti patogeni, lieviti opportunisti, segni di infiammazione o disfunzione della barriera mucosa.

Conoscere la propria situazione intestinale permette di personalizzare la strategia nutrizionale, orientando la scelta degli alimenti e degli integratori più adatti. Il Gut Screening può fornire indicazioni importanti anche nei casi in cui la dieta non dà risultati, aiutando a identificare blocchi metabolici, infiammazione cronica o malassorbimenti.

 

Fonti

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Tilg, H., & Moschen, A. R. (2014). Microbiota and diabetes: an evolving relationship. Gut, 63(9), 1513–1521.
Dao, M. C. et al. (2016). Akkermansia muciniphila and improved metabolic health during a dietary intervention in obesity: relationship with gut microbiome richness and ecology. Gut, 65(3), 426–436.

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